BRUNA, NOME DI BATTAGLIA “VITTORIA”
“noi abbiam fatto la gioventù sempre nascosti… …quando è finita la guerra… che pudevum andà ingir, l’era ul paradìs!”
Bruna Vaghi nacque il 16/8/1923 a Cesano Maderno. Ci ha lasciato a giugno del 2011.
Ai tempi della guerra abitava in Via Silvio Pellico, dietro la Chiesa vecchia, oggi Antica Parrocchiale Santo Stefano. Bruna, nome di battaglia Vittoria, è la partigiana per antonomasia di Cesano Maderno. Operaia al Cotonificio Passardi, già prima della caduta del fascismo vi aveva organizzato una piccola cellula antifascista femminile iniziando un’opera di sensibilizzazione verso le colleghe sui problemi legati alla guerra in corso.
Durante il periodo resistenziale diventò l’insostituibile staffetta del gruppo garibaldino, militando nella 185.a. Brigata Sap «Pietro Arienti» Divisione Bassa Brianza. Bruna si recava periodicamente a Milano in bicicletta dove in seguito agli ordini ricevuti incontrava personaggi che mai lei conobbe e che le consegnavano armi e stampa clandestina.
Il materiale veniva sistemato in un sottofondo di una borsa da spesa che veniva poi riempita di verdura. Giunta a Cesano i giornali e i manifestini erano distribuiti ai partigiani locali, le armi invece venivano sotterrate nel campo attorno all’abitazione dei Vaghi, le pistole e le munizioni procurate da Bruna costituirono il nucleo principale dell’armamento garibaldino il giorno del 25 aprile.
Un gesto propagandistico e beffardo fu messo a segno il 4 novembre da Bruna Vaghi. Nel giorno dellaricorrenza della vittoria nella Prima guerra mondiale e del ricordo di coloro che vi persero la vita, col favore dell’oscurità appese al braccio della statua dell’alpino che faceva parte del monumento ai caduti un grande cartello che riportava i nomi di alcune donne fucilate dai fascisti. Il gesto suscitò molto scalpore in paese e lo stupore aumentò, quando dopo la Liberazione si seppe che l’autrice era una donna e che aveva fatto tutto da sola.
Il ruolo di Bruna Vaghi, come quello di altre giovani partigiane in altri paesi della Brianza, era particolarmente difficoltoso da sostenere a causa della concezione che la società di allora aveva delladonna, che si vedeva relegata nel ristretto contorno della vita domestica e con il condizionamento della Chiesa sulla sua vita sia privata che pubblica.
Dunque anche con il contributo e la dedizione di queste limpide figure, il processo di formazione dellabrigata garibaldina e il suo miglioramento nell’organizzazione del distaccamento cesanese permisero di aumentare l’attività ribellistica e il numero delle azioni, facendo sentire ai fascisti costantemente la propria presenza fino all’insurrezione, malgrado i problemi che poneva l’agire in un territorio fortemente presidiato e nonostante le perdite, dolorose, che questo comportava.